inaqua2O
ottimizzazione dei processi e dei prodotti per la produzione acquicola a terra
Innovazione nel settore dell’acquacoltura sostenibile, attraverso la messa a punto di nuovi sistemi a circuito chiuso per la produzione di prodotti ittici salubri e sicuri.
Acquacoltura
sostenibilita'
innovazione
efficienza
sicurezza alimentare
automatizzazione
ottimizzazione
chi siamo
Unisalento
L’Università del Salento è una comunità formata da studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, che si riconosce nella libera promozione della ricerca e della didattica come strumenti di sviluppo umano, di affermazione del pluralismo e di perseguimento delle pari dignità sociali, nella piena indipendenza da qualsiasi orientamento ideologico, politico, religioso, economico. All’interno della comunità universitaria nessuno può essere discriminato, in qualsiasi modo o forma, in ragione delle proprie scelte di studio, di ricerca e di insegnamento.
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Accanto ai due obiettivi fondamentali della formazione e della ricerca, l’Università del Salento persegue una terza missione, opera cioè per favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio in cui opera.
In particolare, hanno contribuito a questo progetto il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione – attraverso i Laboratori Urban Farming e CPS e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA) – attraverso il Laboratorio di Fisiologia e il Laboratorio di Microbiologia.
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Laboratorio Urban Farming (DII)
Il Laboratorio di Urban Farming dell’Università del Salento è stato fondato nel 2019 dal Prof. Angelo Corallo, del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, e dai Prof. Tiziano Verri e Pietro Alifano, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali.
La visione di UF Lab è aumentare la sostenibilità del sistema alimentare e la compatibilità con l’ambiente urbano.
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Conduce, quindi, ricerche interdisciplinari nei campi dell’automazione e della robotica nell’industria alimentare, delle scienze alimentari, dei biomateriali e dell’ecologia dei sistemi.
L’UF Lab ospita anche un sistema dimostrativo di acquaponica indoor, che include un DSS e sistemi IoT integrati per il monitoraggio ambientale.
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Laboratorio CPS (DII)
Il Laboratorio di Sistemi CiberFisici (CPS) ricerca e sviluppa tecnologie di rilevamento, calcolo, controllo e rete in campi applicativi eterogenei che vanno dagli ambienti di vita alla telemedicina, dai veicoli senza pilota ai trasporti fino alle città intelligenti.
Le attività di ricerca includono: Cibo e ambiente, Servizi e operazioni di veicoli autonomi, Ambienti di vita, Trasporti intelligenti, Sicurezza informatica e Disinformazione.
Laboratorio di Fisiologia (DiSTeBA)
Il Laboratorio di Fisiologia Applicata del DiSTeBA si preoccupa di rendere evidenti e disponibili le informazioni biologiche contenute ed espresse negli organismi viventi e variamente conservate lungo la scala evolutiva. Queste vengono utilizzate in biologia umana e biomedicina (ad es. nello studio su base genetica delle malattie dell’uomo, e in particolare delle malattie rare e degenerative), così come nel settore biotecnologico delle produzioni animali (ad es. nell’allevamento e mantenimento delle specie ittiche).
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In relazione al miglioramento dello stato di benessere e alla salute dell’uomo e degli organismi in allevamento le attività si raccolgono intorno a due principali filoni applicativi:
• Fisiologia applicata allo studio delle malattie rare e degenerative nell’uomo;
• Fisiologia applicata allo studio degli organismi acquatici in allevamento;
Nel laboratorio si studiano, dunque, le somiglianze e le differenze tra specie e si utilizza l’analisi comparativa tra organismi per estrapolare le leggi generali che regolano i rapporti struttura-funzione ad ogni livello organizzativo del vivente e definire i processi fisiologici che occorrono lungo la scala evolutiva delle specie, uomo incluso.
• Fisiologia applicata allo studio delle malattie rare e degenerative nell’uomo;
• Fisiologia applicata allo studio degli organismi acquatici in allevamento;
Nel laboratorio si studiano, dunque, le somiglianze e le differenze tra specie e si utilizza l’analisi comparativa tra organismi per estrapolare le leggi generali che regolano i rapporti struttura-funzione ad ogni livello organizzativo del vivente e definire i processi fisiologici che occorrono lungo la scala evolutiva delle specie, uomo incluso.
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Laboratorio di MicroBiologia (DiSTeBA)
Nel Laboratorio di Fisiologia Applicata del DiSTeBA si studiano la struttura e la diversità metabolica della cellula procariotica, in relazione all’espletamento delle funzioni cellulari mediante l’osservazione, la crescita e l’identificazione dei microrganismi.
Regione Puglia – FEAMP
Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale – Servizio Programma FEAMP
Il Programma Operativo del Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura (FEAMP) 2014-2020 mira ad una strategia Europea comune per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della Politica della Pesca attraverso:
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• La limitazione dell’impatto sull’ecosistema e la biodiversità;
• L’orientamento all’innovazione e alla sperimentazione; il sostegno alla competitività delle imprese, in particolare delle PMI;
• L’animazione e la partecipazione attiva delle comunità locali in ogni fase di elaborazione e attuazione delle strategie di sviluppo territoriale.
• L’orientamento all’innovazione e alla sperimentazione; il sostegno alla competitività delle imprese, in particolare delle PMI;
• L’animazione e la partecipazione attiva delle comunità locali in ogni fase di elaborazione e attuazione delle strategie di sviluppo territoriale.
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Progetto
Il progetto “Innovazione nel settore dell’acquacoltura sostenibile, attraverso la messa a punto di
nuovi sistemi a circuito chiuso per la produzione di prodotti ittici salubri e sicuri (INAQUA-2-O)”
interviene nell’ambito dell’acquacoltura di precisione mediante lo sviluppo di un ampio
framework metodologico e tecnologico per la produzione assistita di specie acquatiche in ambiente controllato, al fine di:
1) accrescerne l’efficienza e la produttività;
2) ridurne drasticamente l’impatto sull’ecosistema suolo-acqua-aria;
3) sostenere i consumi alimentari domestici senza incidere sulle popolazioni ittiche naturali e incontrando la crescente attenzione delle famiglie italiane alla qualità del cibo.
1) accrescerne l’efficienza e la produttività;
2) ridurne drasticamente l’impatto sull’ecosistema suolo-acqua-aria;
3) sostenere i consumi alimentari domestici senza incidere sulle popolazioni ittiche naturali e incontrando la crescente attenzione delle famiglie italiane alla qualità del cibo.
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L’obiettivo è, infatti, di dare un nuovo significativo impulso all’acquacoltura pugliese affinché esprima le potenzialità di crescita attese nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori.
A tale scopo, si metteranno a punto sistemi e tecnologie per:
1) la gestione automatizzata dell’impianto di produzione e il trattamento delle acque e dei reflui;
2) processi di miglioramento quali-quantitativo dell’allevato, dalla larva al prodotto finale, finalizzati al potenziamento delle qualità organolettiche e funzionali della parte edibile (mediante piani alimentari che prevedono anche l’impiego di postbiotici);
3) processi e tecnologie di produzione di biopolimeri naturali (collagene), destinati a settori più redditizi (come il medicale/biomedico), utilizzando gli scarti di produzione/lavorazione.
Le conoscenze di tipo tecnico e scientifico promosse dal progetto INAQUA-2-O si propongono di risollevare le sorti del settore acquicolo pugliese, in crisi cronica per i tassi di crescita negativi e la significativa e fiorente concorrenza delle produzioni straniere. Allo stesso tempo, il progetto INAQUA-2-O interverrà sulle problematiche di natura ambientale derivanti dall’uso non sostenibile degli impianti a terra, come l’allevamento intensivo di pesci carnivori che si nutrono di altri pesci – è il caso, ad esempio, delle orate o delle spigole alimentate con farine e oli ottenuti da pescato – oppure lo scarico dei reflui (deiezioni, avanzi di alimenti, residui di farmaci), che può comportare anche gravi danni alle comunità bentoniche e nectoniche negli ecosistemi circostanti. Ciò in linea con gli obiettivi degli interventi previsti dall’art.47 del Reg. (UE) n.508/2014 e con le azioni del Piano Strategico dell’Acquacoltura 2014/2020, che intendono promuovere l’innovazione nel settore dell’acquacoltura al fine di favorire un uso sostenibile delle risorse in acquacoltura o facilitare l’applicazione di nuovi metodi di produzione sostenibile. Se è infatti vero che l’acquacoltura italiana – in generale – e pugliese – in particolare – possono e devono rispondere alla sfida di soddisfare la domanda domestica di prodotti ittici, occorre stabilire le condizioni per uno sviluppo sostenibile, in linea con la sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso i temi della salvaguardia ambientale, della sanità e sicurezza alimentare.A tal proposito, si precisa che il gruppo di ricerca dell’Università del Salento [e, in particolare, dei dipartimenti di Ingegneria dell’Innovazione (DII) e di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA)], costituito da ingegneri gestionali, elettronici, informatici e dei materiali, economisti, biologi e biotecnologi con esperienze specifiche in microbiologia degli ambienti acquatici e fisiologia degli organismi in allevamento, ha già sviluppato tecnologie e metodologie innovative a supporto della crescita sostenibile nei settori marino, marittimo e dell’acquacultura e intende accrescerne, attraverso gli interventi previsti dal progetto INAQUA-2-O, il numero e le potenzialità a beneficio delle imprese acquicole pugliesi.
1) la gestione automatizzata dell’impianto di produzione e il trattamento delle acque e dei reflui;
2) processi di miglioramento quali-quantitativo dell’allevato, dalla larva al prodotto finale, finalizzati al potenziamento delle qualità organolettiche e funzionali della parte edibile (mediante piani alimentari che prevedono anche l’impiego di postbiotici);
3) processi e tecnologie di produzione di biopolimeri naturali (collagene), destinati a settori più redditizi (come il medicale/biomedico), utilizzando gli scarti di produzione/lavorazione.
Le conoscenze di tipo tecnico e scientifico promosse dal progetto INAQUA-2-O si propongono di risollevare le sorti del settore acquicolo pugliese, in crisi cronica per i tassi di crescita negativi e la significativa e fiorente concorrenza delle produzioni straniere. Allo stesso tempo, il progetto INAQUA-2-O interverrà sulle problematiche di natura ambientale derivanti dall’uso non sostenibile degli impianti a terra, come l’allevamento intensivo di pesci carnivori che si nutrono di altri pesci – è il caso, ad esempio, delle orate o delle spigole alimentate con farine e oli ottenuti da pescato – oppure lo scarico dei reflui (deiezioni, avanzi di alimenti, residui di farmaci), che può comportare anche gravi danni alle comunità bentoniche e nectoniche negli ecosistemi circostanti. Ciò in linea con gli obiettivi degli interventi previsti dall’art.47 del Reg. (UE) n.508/2014 e con le azioni del Piano Strategico dell’Acquacoltura 2014/2020, che intendono promuovere l’innovazione nel settore dell’acquacoltura al fine di favorire un uso sostenibile delle risorse in acquacoltura o facilitare l’applicazione di nuovi metodi di produzione sostenibile. Se è infatti vero che l’acquacoltura italiana – in generale – e pugliese – in particolare – possono e devono rispondere alla sfida di soddisfare la domanda domestica di prodotti ittici, occorre stabilire le condizioni per uno sviluppo sostenibile, in linea con la sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso i temi della salvaguardia ambientale, della sanità e sicurezza alimentare.A tal proposito, si precisa che il gruppo di ricerca dell’Università del Salento [e, in particolare, dei dipartimenti di Ingegneria dell’Innovazione (DII) e di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSTeBA)], costituito da ingegneri gestionali, elettronici, informatici e dei materiali, economisti, biologi e biotecnologi con esperienze specifiche in microbiologia degli ambienti acquatici e fisiologia degli organismi in allevamento, ha già sviluppato tecnologie e metodologie innovative a supporto della crescita sostenibile nei settori marino, marittimo e dell’acquacultura e intende accrescerne, attraverso gli interventi previsti dal progetto INAQUA-2-O, il numero e le potenzialità a beneficio delle imprese acquicole pugliesi.
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news
InAqua-2-O: il progetto spiegato dai Prof. Grassi e Verri
Leggi ➞InAqua-2-O su TeleNorba
Leggi ➞Il video teaser di InAqua-2-O
Leggi ➞Presentazione INAQUA-2-O: la rassegna stampa
Leggi ➞23 ottobre 2023: inaqua-2-o si presenta
Leggi ➞Presentazione INAQUA-2-O: gli interventi
Leggi ➞Presentata l’identità' visiva del progetto INAQUA2O
Leggi ➞INAQUA2O all’Aquaculture Europe 2023
Leggi ➞INAQUA2O alla Fiera del Levante
Leggi ➞contatti
inaqua2O
- Prof. GIUSEPPE GRASSI
- Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione
- Professore di Elettrotecnica e Responsabile Scientifico del progetto INAQUA-2-O, Università del Salento
- Centro Ecotekne Pal. O - S.P. 6, Lecce - Monteroni - LECCE (LE)
- Ufficio, Piano terra
- +39 0832 29 7217
- giuseppe.grassi@unisalento.it
- Giuseppe Grassi Unisalento
- Prof. TIZIANO VERRI
- Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali
- Professore di Fisiologia e Coordinatore del Comitato Scientifico del Laboratorio di Urban Farming, Università del Salento
- Centro Ecotekne Pal. B - S.P. 6, Lecce - Monteroni - LECCE (LE)
- Ufficio, Piano terra
- +39 0832 29 8685
- +39 0832 29 8805
- tiziano.verri@unisalento.it
- Tiziano Verri Unisalento